La domenica mattina prepariamo il pic-nic.
C’e’ il grande cestino di vimine, mettiamo dentro i piatti di plastica arancione, posate, bicchieri di plastica e il pranzo che mamma ha preparato oppure semplicemente saucisson, cornichons, beurre sale’, la baguette, pomodori, sale pepe, acqua… e birra probabilmente!
Mamma prende il cestino sul porta-pacchi e io sto sul sedile per bambini dietro papa’. Andiamo in foresta o lungo il canale. Ricordo i luoghi ma non i protagonisti.
Ricordo alcuni bordi del canale, le erbe e io che vado e vengo.
Oppure la domenica portiamo fuori il cane in foresta. Ci andiamo in macchina e poi camminiamo lungo il ruscello. E’ la technica di papa’ per non perdersi. Io saltello lungo il ruscello, lo attraverso quando un vecchio tronco di traverso lo permette.
Andiamo a rubare le nocciole in un boschetto! Mio padre mi dice sempre di fare piano per non farsi reperire. Io mi diverto, ma devo sempre fare piano…
Anche col nonno una volta abbiamo raccolto tante nocciole, ma poi il paesano e’ arrivato, ha discusso a voce alta col nonno. Il paesano diceva che la strada era sua, che era una strada privata e che non potevamo raccogliere le sue nocciole e che dovevamo ridargliele! Alla fine il nonno gli ha dato il sacchetto pieno delle nocciole che avevamo raccolte. Era furioso e anch’io ero delusa, non avevamo piu nocciole!
Ogni sera ceniamo con la radio accessa. Ascoltiamo France Inter. Bisogna ascoltare e fare silenzio. Non l’interessa cio’ che posso aver voglia di dire, vuole ascoltare le voci della radio. A me sta radio sta tanto sul cazzo. Non m’interessa e non posso parlare.
Dopo cena va sul divano con la birra e guarda la tivvu’. La domenica sera c’e’ Benny Hill. E’ una stronzata ma mi fa ridere. Mamma dice che non e’ per i bambini, ma non insiste troppo e lo guardo lo stesso. C’e’ anche disney channel, lo guardiamo. La domenica sera e’ mia, guardiamo il moi programma!
Torno dalla scuola (elementare) mio padre e’ in cucina, a tavola davanti a robe di salumeria e la birra. E’ la sua merenda. Se io torno, sono le 5 passate... mi chiedo ora, se stava a casa, perche non veniva a prendermi a scuola?
Un volta mi porta a scuola e mi chiede in che classe sono. Sono in CE2 (vuol dire che ho 8 anni) mi offendo molto che non sappia in che classe sono.
Col nonno andiamo a giocare a tierce’ la domenica. Studia i cavalli, a volte fa scegliere a me secondo al nome… stiamo al bar. Fumano, bevono vino e Ricard… ci sono pezzettini di carta ovvunque per terra delle schede convalidate a mano.
Spesso quando penso a mio padre mi si agita la topina. Si prepara. E mi turba molto questa reazione. Mi fa schifo. Non la capisco.
Per anni abbiamo condiviso il bagno, mi facevo la doccia mentre si radeva ascoltando la radio. Facevo veloce perche il rumore onnipresente della radio mi dava fastidio.
Ora non ascolto la radio. L’ho ascoltata da Rachel, c’era una trasmissione interessante. Mi e’ piaciuto. Mi piace ascoltare la voce che mi racconta. Ma non lo faccio mai.
Penso a te che t’incazzi se m’incanto davanti alla tivvu’. Ora capisco che ti senti negata. Ti chiedo scusa.
Una volta ci troviamo in un bar a villejean, c’e’ un po’ di gente che giudicherei male, stanno li al banco davanti a vino o alcolici, in mezzo alla giornata… mi fa schifino l’ambiente. Arriva mio padre, si comporta sempre come se fosse al di sopra degli altri, come fosse superiore. Sorride, e mi presenta come la sua nuova fidanzata o conquista… lo guardo male. Mi pare davvero fuori luogo. Lui trova la battuta divertente perche gli altri non sanno se bluffa o se e’ vero.
Qdo l’incontro una volta con Rachel, mentre lei va in bagno, lui mi dice che non dormirebbe nella vasca…
In settimana Bianca, scrivo una cartolina a Rachel, esplicita, non so perche non l’ho messa sotto busta… la volevo spedire io stessa ma mio padre insiste talmente che non resisto e gli do la cartolina. Poi mi fa una riflessione su Rachel…
In settimana bianca, rifiuto di dormire con mia sorella perche mi fa schifo, dorme con un « didi » che e’ un pezzo di stoffa che succhia e puzza a morte. Non e’ questione che dorma con mio padre, voglio il letto grande nella stanza da sola ; cosi obbligo mia sorella a dormire nella stessa stanza di moi padre… mi sento piu’ in sicurezza ma mi ora mi sento una merda di non aver protetto Chloe.
E’ successo un’altra volta qdo siamo andate a vederlo prima che avessi 18 anni. Era a casa sua. Sembrava abandonata. Io ho dormito in un letto, ho rifiutato di dormire con Chloe e lei ha dovuto dormire con lui. Oggi mi fa male ripensarci… mi sento una merda di averla costretta a dormire con lui invece di proteggerla.
So che mi comporto come lui. E mi fa schifo.
L’ho fatto con Anthony e il suo fidanzato, malgrado lui mi abbia detto gli desse fastidio. Non capivo il perche. Esistevo solo io. E non vedevo perche provarci con il suo ragazzo gli potesse dare noia, perche per me era solo un gioco perche sapevo che non mi avrebbe mai dato corda. Mi faccio schifo a ripensarci.
Non so perche riproduco i suoi comportamenti che mi fanno schifo.
Di sicuro non avro’ imparato il rispetto da lui… ma avrei anche potuto, per reazione.
… alla faccia del ricordare le cose belle…
Perdonare a lui vuol dire perdonare a me, fidarmi che sono altro – anche altro- che posso comportarmi bene invece che come un demente.
Accettare che sono stata –anche stata- una stronza, un’idiota ma sentire che sono altro.
E’ difficile aver fiducia in me sapendo che mi posso comportare cosi male. Mi sento una merda. La sensazione di schifo non mi molla.
Per questo il riferimento alle Nuits Fauves, perche anche se mi sento una merda, se sono nelle tue braccia, sono un’altra. Sono la parte migliore di me.
>Concentrarmi sulla parte migliore di me.
>Ricordare il bello di mio padre.
Lucia dice che lo schifo/la voglia di piangere vengono dall’orgoglio. Che e’ un lavoro dell’ego, che devo essere umile e riconoscere che ho agito cosi perche ero ignorante.
…
Mi convince poco questa lettura.
So che perdonare mio padre e perdonarmi vanno insieme.
Provo a ricordare che lo amo, anche se mi ha tradito; a ritrovare l’amore sotto l’odio.
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