26.11.10

祭壇 の子

Indossi un accapattoio di spugna morbida.
Mentre leggi mi lavo rapidamente, meticolosamente. Mi frego con la sabbia per rimuovere la pellicola di pelle vecchia, mi sciacquo, la nuova pelle rosa e’ morbida, respira, mi sento leggera.

Ti porto nella vasca piena di latte si soia. Ti immergi e mi meraviglia il contrasto del colore della tua pelle contro il biancore del latte. Sei bella.
Inizio a bagnarti la pelle con le mani a coppa, lentamente, poi i capelli.
Ricopro il tuo corpo e i tuoi capelli della schiuma bianca e densa del sapone di Aleppo. Ha l’odore grezzo dei saponi all’olio di una volta. Si adisce al tuo colore e al rituale.
Ti sciacquo conscenziosamente con acqua fresca. Ti viene la pelle d’oca, ti avvolgo in un panno bianco nido d’ape e ti friziono abbracciata finche non sia perfettamente asciutta e riscaldata. Ci fa ridere.
Ti sdraio sul letto in posizione prona. Mi offri lo splendore del tuo altare.
Spalmo un po’ di olio di mandorle sui miei palmi e inizia la ceremonia.

Dal piede destro risalgo lungo il polpaccio fino al cavo popliteo e poi proseguo sulla coscia fino ad avvolgere la natica a mano piena. Passo sei volte lungo la gamba, la sesta volta scendo lungo la gamba e ricommincio due volte.
Tornata alla caviglia, alzo il piede piegando la gamba e ti massaggio la caviglia e la pianta del piede, poi passo sei volte a mano piena sulla tibia, poi sei volte a mano piena sul polpaccio quindi riporto il piede sul materasso.
La mia mente si perde nella ripetizione del movimento e nel fregamento dei nostri epidermidi.
Passo all’altra gamba e ripeto la stessa procedura.
Poi mi porto al tuo fianco sinistro e con le mani sovvraposte descrivo cerchi attorno alle natiche, lenti e profondi. Mi sento sempre piu’ connessa con te. Sono concentrata sulla tua energia e sento la simbiosi iniziare a fremere. E’ una sensazione colmante, eccitante.
Passo con la mano piena sei volte sul paradorsale sinistro. Passaggi lenti. Ti sento vibrare insieme a me. Mi abbandono al contatto. La tua pelle mi penetra e imola le mie paure. Si scioglie il terrore dell’abbandono man mano che sprofondo in te.
All’ultimo passaggio ti porto la mano sopra la schiena di modo ad aprire la scapola e lavoro con il pollice sotto la scapola per liberare le tensioni subdole. Tengo il mio palmo contro il tuo, Lao Gong a contatto.
Si sfilaccia il mio senso d’inadeguatezza, sento che ci sono per te e che ci sei per me.
Mi porto sopra la tua testa e massaggio ambedue i tuoi trapezi con le nocche. Sento il tuo abbandono al piacere, al scioglimento delle tensioni e la sua corrispondenza in me. Svaniscono i rancori e il tradimento dell’ideale infantile non mi pare piu’ cosi abominevole, perche ho te fra le mani e mi riempi il cuore.
Ora posso scegliere. Posso scegliere quale muscolo lavorare piu' precisamente, i trapezi, sotto la scapola, i nodi lungo i paradorsali, posso scegliere te.
Ti giri in posizione supina. Il tuo viso e’ rilassato, hai le palpebre semi-chiuse dell’abbandono al sonno. Sei bella. Ti massaggio prima la gamba destra, la tua coscia che mi riempie la mano, poi il piede, la pianta del piede, trovo le zone contratte e le massaggio dolcemente, tiro sulle piccole dita. Mi viene in mente i piedi commoventi dei neonati. Sento tenerezza, desiderio, amore, ammirazione, devozione insieme nel solo tenere i tuoi piedi in mano. Ti massaggio la gamba destra e il piede destro. Mi sento tua. Adoro massaggiarti, ho leggermente voglia di fare l’amore con te, ho presente che ho altri stimoli al di fuori di te ma mi sento dedicata a te, non solo nel massaggio.
Ti massaggio il braccio sinistro, mi applico sul triplice riscaldatore. Sospiri. Ti sorrido. Passo all’interno sul ministro del cuore, sento il tuo bicipite resistermi. Ti massaggio la mano. Entro piano nel tuo palmo con i pollici e stiro bene tutti i tendini uno dopo l’altro e massagio le tue dita uno ad uno tirandone la punta.
Passo all’altro braccio. La mano destra. Quindi passo alla tua pancia.
Descrivo cerchi attorno alla pancia, dalle costole alle anche. Poi disegno cerchietti che formano petali attorno al tuo ombelico. Proseguo piano entrando leggermente nella tua pancia. Sento che mi accogli, che mi lasci entrare. E mi lascio guidare dal tuo respiro, dall’ondulazione della tua pancia. La seguo mentre i miei vecchi spiriti svaniscono. Mi lascio andare al tuo respiro e il mio diaframma si rilassa. Mi sento leggera e solida. Intera. Non ho piu’ paura. Sono felice e sono tua per scelta.
Vado per passare sopra la tua testa per tornare sui tuoi trapezi ma mi passi il braccio attorno al collo e mi attiri a te. Mi baci morbido e pieno…
La ceremonia s’interrompe, inizia un’altra.
Sono al servizio del tuo altare, onoro il tuo cuore insieme al mio.

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