dolce irrequietezza.
sprofondo in misologia dove ritrovo i miei sensi,
familiari, custoditi.
lentamente, mi si straccia il petto.
fra i brandelli ti vedo nascere
e crescere fa i miei seni;
abbagliata dal tuo odore,
ebbra del tuo biancore.
mi tendo verso te
verso la morbidezza che intuisco, che desidero.
palpito.
perdo fiatto.
i tuoi petali si allargano sopra di me
mi sfiorano come palpebre.
la filigrana dell'epidermide tuo,
liscio con fine venature di ira,
s'insinua nell'iride mio.
mi tendo verso te
verso la morbidezza che intuisco, che desidero.
ma il tuo gambo piu volte avvolto attorno al mio braccio,
mi immobilizza.
mi annoda le mani, mi attorciglia i polsi
ti sono legata.
sento la stretta del tuo rizoma sul mio pensiero,
la mia gabbia toracica stretta nel tuo volubile stelo e
l'inspirazione sforzata mi eccita.
respiro affanato.
bagliore di desiderio.
mi tendo verso te
verso la morbidezza che intuisco, che desidero.
il calore della mia pelle esalta
le esalazioni del tuo madore olezzante
le tue radici sprofondano nel mio dermide
per nutrirsi del mio sudore,
del mio desiderio intriso.
mi tendo verso te
verso la morbidezza che intuisco, che desidero.
la tua corolla si espande.
"stringimi ancora."
mi entri nella carne dolcemente, profondamente,
le tue foglie crescono sotto la mia pelle,
il tuo odore mi penetra.
mi tendo verso te
trovo la morbidezza che intuisco, l'orgasmo che desidero
nella stretta delle tue volute.
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